Sabato 1 giugno, ore 18,00
Aula Magna Facoltà di Scienze Politiche, via Serafini 3
Iniziativa realizzata con il contributo del Consiglio degli Studenti- Unipi, in collaborazione con la lista studentesca “Sinistra per…”
Una politica pubblica per la musica popolare Presentazione della Legge regionale sulla tutela e valorizzazione della musica pugliese di tradizione Ospiti: Sergio Blasi, consigliere regionale in Puglia; Fabio Dei, demoetnoantropologo, Università di Pisa; Gian Bruno Ravenni, coordinatore Area Cultura, Direzione Generale Competitività del Sistema Regionale e Sviluppo delle Competenze, Regione Toscana; Vincenzo Santoro, responsabile Ufficio Cultura, Sport e Politiche Giovanili dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani
Con la legge regionale 22 ottobre 2012, n.30, la Puglia è stata la prima regione italiana a dotarsi di uno strumento legislativo per la tutela e valorizzazione del patrimonio musicale di tradizione orale. Si tratta indubbiamente dell’ennesimo atto che conferma la grande vivacità del dibattito pubblico pugliese sui temi della cultura popolare. Alla presenza di autorevoli ospiti operanti in ambito istituzionale e accademico cercheremo di riflettere sulle ragioni che hanno dato slancio all’iniziativa legislativa pugliese e su come a partire dagli esperimenti pugliesi, anche in ossequio alla convenzione Unesco per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, recentemente approvata, si possano ipotizzare interventi simili in differenti contesti territoriali.
a seguire..
Sospiri e Battiti Concerto acustico e presentazione del disco di Donatello Pisanello (Officina Zoè) Sospiri e battiti è il titolo del primo lavoro solista di Donatello Pisanello, storico membro dell’Officina Zoè e da più di vent’anni attivo nel movimento di folk-revival salentino. Libero dai condizionamenti imposti dall’appartenenza a un genere, con Sospiri e Battiti Donatello esplora strade compositive inconsuete per un artista così fortemente legato al proprio territorio. La tradizione popolare rimane solo sullo sfondo di un lavoro strettamente personale, che più che ai repertori salentini sembra strizzare l’occhio al punk degli anni ’70. Non eccede in virtuosismi tecnicistici, lascia spazio al puro flusso di coscienza creativa di un organettista autodidatta ma dotato di un estro inconfondibile, capace di sfornare melodie e giochi sonori che subito ipnotizzano le orecchie dell’ascoltatore. Niente di già sentito, insomma. Un disco decisamente da scoprire.